Martedì, 04 Giugno 2019
Relatori conviviali

L’amico Verzegnassi ci ha presentato un’affascinante relazione sulla interpretazione del mondo materiale e del corpo umano offerta dai recenti studi della fisica.

In particolare si è soffermato sul Bosone di Higgs e sul perché la fisica ha tributato così  grande importanza a questa recente scoperta. La caratteristica del Bosone è quella di fornire la massa a tutte le particelle elementari esistenti mediante il cosiddetto Meccanismo di Higgs; nel formalismo teorico di Higgs, in una descrizione qualitativa dell’effetto, tutto procede “come se” il Bosone di Higgs riempisse lo spazio di una specie di  “rugiada”. Questa rugiada si deposita su tutte le particelle elementari, interagisce con loro e le rende “pesanti” e apprezzabili.

Ma il Bosone di Higgs ha una massa? A differenza di tutte le altre particelle elementari, è il solo che nasca già con la sua massa, e in più fornisce massa a tutte le altre particelle  con la sua “rugiada”. Da ciò si può capire perché talvolta il Bosone di Higgs venga chiamato Particella di Dio.

È molto Interessante comprendere come sia possibile produrre il Bosone. Per riuscire a produrlo bisogna  far “sbattere” una contro l'altra, in una “opportuna” macchina – l’acceleratore di particelle – due “opportune” particelle, in possesso di una nota energia totale “E”.

Fra gli acceleratori più innovativi al mondo c’è sicuramente l'acceleratore LHC CERN di Ginevra, dalle dimensioni veramente impressionanti: la sua lunghezza è infatti di 27 chilometri.

Il 4 luglio 2012 il CERN di Ginevra ha ufficialmente e solennemente annunciato di essere riuscito a produrre il Bosone di Higgs con un valore della sua massa appartenente all'intervallo teoricamente consentito (ossia, minore di Mmax).

L’identificazione del bosone è avvenuta grazie a due rivelatori di particelle di LHC, ATLAS e CMS, che hanno fotografato 5 miliardi di urti, identificando 400 raggi, che solo il bosone di Higgs poteva produrre.

Claudio ha poi risposto a diverse domande del pubblico. A chi gli chiedeva quale sia l’utilità di questa scoperta, il relatore ha risposto che buona parte delle scoperte della fisica non hanno un’utilità immediata. Sottolinea che, tuttavia, molti progressi vengono fatti in ambito tecnologico, basti pensare alle tipologie di magneti che sono sati utilizzati per la produzione del Bosone e all’utilizzo di queste tecnologie anche in atri interessanti campi.

A chi osserva che dopo tutto qualunque scoperta scientifica risente comunque del punto di vista del ricercatore e, quindi, si presta alla considerazione del valore non assoluto, Claudio ha risposto con decisione e ironia che, se portassimo questo ragionamento alle sue estreme conseguenze, potremmo buttare via due secoli di scoperte scientifiche e saremmo ancora convinti che la terra è situata al centro dell’universo.

Tutti gli intervenuti hanno apprezzato l’efficacia espositiva di Claudio Verzegnassi, che ha reso un argomento ostico accessibile e divertente e gli hanno giustamente tributato un lungo ed entusiastico applauso.