Martedì, 07 Ottobre 2014
Relatori conviviali

110 anni fa veniva varato in Scozia lo yacht "Rovenska". E 140 anni fa nasceva Guglielmo Marconi, padre del telegrafo senza fili e della radio, che nel 1919 divenne il suo armatore e che lo ribattezzò "Elettra". L'uomo e la nave, il suo laboratorio galleggiante, sono indissolubilmente legati nel frenetico succedersi di esperimenti e rivoluzionari successi. 

Guglielmo Marconi, autodidatta, aveva solo 20 anni quando nel 1894 cominciò i suoi esperimenti nella soffitta della dimora di famiglia vicino Bologna. L'anno successivo un segnale Morse veniva trasmesso a 2km di distanza. Considerato un "matto" dalle autorità, Marconi andò a Londra, dove nel giro di 12 mesi registrò il suo primo brevetto e fondò una società per la commercializzazione delle sue invenzioni. Decenni di attività sponsorizzata dal British Post Office sarebbero seguiti. 

Nel 1899 i segnali Morse attraversarono la Manica. Nel dicembre 1901 il primo segnale radio attraversò l'Atlantico. Nel 1909 viene conferito a Marconi il Premio Nobel per la fisica. L'autodidatta con "idee da manicomio" riceveva il più alto riconoscimento scientifico al mondo a soli 35 anni. 

Nella notte tra il 14 e 15 aprile 1912 si consumava la tragedia del Titanic con la perdita di 1500 vite umane. Ma se 705 passeggeri si salvarono, questo fu grazie alla presenza del telegrafo a bordo. I superstiti giunti a New York, diedero espressione alla loro gratitudine raccogliendosi in silenzio sotto l'albergo dove alloggiava Marconi. 

Nel 1914 Marconi era nominato Senatore del Regno d'Italia, mentre re Giorgio V d'Inghilterra gli conferiva il titolo di Baronetto. I primi programmi radio vanno in onda in Inghilterra da uno stabilimento Marconi nel 1920. Nel 1922, insieme ad altre cinque società, Marconi fonda la BBC. L'URI (Unione Radiofonica Italiana) inaugura il servizio il 6 ottobre 1924. Nel 1930, da bordo dell'Elettra ancorata a Genova, con un segnale radio venivano accese le luci del municipio di Sidney in Australia. 

Guglielmo Marconi muore a Roma il 20 luglio 1937. Con la legge 276 del 28 marzo 1938, il Parlamento italiano decretava il 25 aprile, anniversario della nascita di Marconi, "giorno di solennità civile a tutti gli effetti”. Subito dopo la guerra, questa legge fu abrogata. 

Dopo la morte di Marconi, l'Elettra, vittima delle vicende belliche, fu affondata vicino Zara nel 1944 e il relitto fu restituito all'Italia solo nel 1962. Il progetto di ricostruzione dello yacht fu discusso per 10 anni e finalmente approvato, ma nel 1977, dopo altri quattro anni di polemiche e discussioni, il progetto venne abbandonato e si decise di tagliare lo scafo in sezioni che sarebbero state distribuite a istituzioni interessate in Italia e nel mondo. Per l'ultimo "cimelio", e cioè la sezione di prua, si dovette attendere fino al 2000. 

Ci sono voluti 38 anni dalla restituzione del relitto per deciderne il fato. Quella che Gabriele D'Annunzio aveva chiamato "la candida nave che naviga nel miracolo e anima i silenzi" non è diventata un monumento all'ingegno umano, nè un tributo alla tecnologia, ma solo fonte di reliquie di una strana nuova religione.