Martedì, 18 Marzo 2014
Relatori conviviali

IL CAFFE' E L'EXPO 2015 A MILANO - Relatore. Dr. Furio Suggi Liberani

Questa sera parliamo dell'avventura che la mia azienda, ma spero anche le altre aziende triestine, intraprenderanno all'Expo 2015. Incominciamo parlando del padiglione del caffè che sembrerà un po' rustico, quasi una pergola ma tutta l'Expo seguirà questo impianto architettonico basato su materiali naturali quali ad esempio il legno.
Che cosa è un'Expo: tutti sapete che Trieste ci ha provato nel 2008 con il tema “La mobilità della conoscenza” e poi sappiamo che non è andata come avremmo voluto.

L'Expo è un avvenimento estremamente importante per la città che lo ospita perché lascia una traccia molto spesso indelebile: ricordiamo l'Expo di Parigi del 1889 per la quale fu costruita la tour Eiffel che è rimasta nel tempo come testimone di quell'evento.
Perché Milano 2015? Perché rappresenta una straordinaria opportunità di network non solo per le aziende nazionali, ma per tutto il settore mondiale dell'agro-food; infatti il tema che sarà affrontato nell'Expo sarà “Feeding the planet, Energy for life” (alimentare il pianeta ed energia per la vita), questo è il tema portante. E su questo è stata costruita tutta l'architettura dell'impianto sia l'architettura in termini contenutistici sia poi quella reale realizzata dal team degli architetti.

I paesi presenti previsti erano 130; oggi, ultimo dato, sono 144.
Si stimano circa 20 milioni di visitatori dei quali ovviamente buona parte saranno nazionali e oltre un miliardo di persone, si stima, assisteranno agli avvenimenti virtuali a distanza.
Oggi i nuovi media consentono la remotizzazione e la presenza virtuale di molte e molte più persone

rispetto alle presenze fisiche.
Quand'è che si terrà l'Expo? dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 a Milano.
L'area è ormai un cantiere aperto nella zona nord ovest della città a cavallo dei comuni di Rho e Pero dove sorgeva un'area industriale ristrutturata per più di un milione di mq.
Mancano Stati Uniti, Canada e Messico tra i 144 partecipanti il che pare sia la regola nel senso che nelle ultime Expo questi paesi non hanno partecipato.

Parliamo ora del tema portante che verrà declinato in tutti gli aspetti che riguardano la scienza e la tecnologia legata alla qualità del cibo, agricoltura e biodiversità. Ci saranno sessioni tematiche sull'innovazione ed educazione nell'alimentazione. Saranno toccati anche temi quali cibo e cultura, cibo e arte con il coinvolgimento della Triennale e saranno portati avanti anche dei progetti cooperativi. Come e dove verranno sviluppati questi temi: fondamentalmente in padiglioni tematici chiamati cluster in cui saranno rappresentati singoli gruppi di alimenti e in altri padiglioni che raggrupperanno degli itinerari specifici.

Ecco alcuni clusters: riso, caffè cacao, mediterraneo, agricoltura delle zone aride, pesce, sea food, frutta, legumi, mondo delle spezie e cereali.
Al caffè è stato riconosciuto un posto d'onore in quanto uno degli alimenti più importanti nella nostra alimentazione e in quanto quasi una bevanda primaria. Il caffè, dopo l'acqua imbottigliata, è la seconda bevanda che viene venduta e consumata nel mondo.

Lungo un asse che gli architetti hanno un po' pomposamente chiamato decumano c'è il padiglione zero in cui verranno tenuti gli eventi più importanti e dove verranno rappresentati, anche in maniera pittorica, tutti gli alimenti che costituiscono la nostra dieta.

Il padiglione del caffè sarà in posizione abbastanza centrale lungo un viale lungo quasi un chilometro. Ci sarà ovviamente anche il padiglione Italia dove saranno rappresentate la Confindustria, il Rotary e tutte le iniziative nazionali di una certa rilevanza.

A mio avviso quindi i padiglioni più importanti saranno appunto questi due, quello del caffè e il padiglione Italia.
Il padiglione del caffè sarà suddiviso in ulteriori aree tematiche ed è un padiglione che è stato affidato per concorso alla Illy caffè per un progetto che quest'ultima ha presentato, e che è risultato vincitore, e in questo padiglione saranno ospitati i produttori di caffè che non hanno un padiglione nazionale proprio come le nazioni più grandi, come ad esempio il Brasile.

Sarà rappresentata la materia prima e il ciclo di produzione nei paesi produttori con fotografie, ma anche con piante da mostrare ai visitatori e quindi si cercherà di rappresentare tutto ciò che avviene nella filiera del caffè attraverso l'industria sino al consumo finale. L'intento è quello di portare il visitatore attraverso un minitour attraverso tutta la filiera del caffè.

Si tratterà della più importante celebrazione che il caffè ha mai avuto da 300 anni a questa parte da quando cioè si consuma questo alimento in quanto si parlerà per sei mesi di caffè portando anche eventi di una certa rilevanza.
Di questi cito il “Word coffee conference”, un evento che ogni anno ospita gli specialisti del settore e in concomitanza con l'evento sarà data grande risonanza in termini mediatici
Come dicevo si parla di una rappresentazione dal chicco alla tazza con tutta la creatività che riusciremo a metterci.
Altri temi che cercheremo di affrontare con eventi collaterali, ospitati all'interno del padiglione, saranno la componente di caffè e piacere e quindi gli aspetti sensoriali e sociali del caffè, la sostenibilità ambientale (leggasi impronta di carbonio cioè quanta anidride carbonica viene prodotta nella realizzazione di un prodotto) comincia ad essere un indicatore importante e poi tutti gli aspetti legati al caffè e alla salute che sta diventando un argomento particolarmente caldo e foriero di allargamento di business nel senso che si stanno ipotizzando nuove filiere per esempio verso il campo del medicale in quanto il chicco è una fonte di fans chemicals.
A questo proposito c'è molto da fare anche se molto è stato fatto.
Il padiglione del caffè occuperà 9.000 metri coperti: la parte iconografica sarà rappresentata da fotografie di grande dimensione in bianco e nero realizzate da Sebastiano Salgado che ha realizzato per noi parecchi servizi fotografici nei paesi produttori realizzando foto semplicemente splendide.
Ci saranno delle piante portate in fisico sistemate in apposite serre.
Probabilmente riusciremo anche a torrefare un po’ di caffè con una piccola macchina che permetterà di rappresentare al visitatore anche questa componente. Il che consentirà di offrire assaggi senza privilegiare un singolo marchio in quanto non si parlerà di celebrazione di un marchio bensì di una celebrazione del caffè.
Ci sarà anche un'area congressi, un open space di 9.000 metri, che ospiterà un anfiteatro dove si svolgeranno vari eventi. Per citarne uno, la nostra Università del caffè terrà diversi corsi con un calendario abbastanza stretto e impegnativo alternandosi ad altri eventi che in questo momento si stanno organizzando in calendario.
Noi stiamo cercando proprio in queste ultime settimane di lavorare per portare all'Expo la città di Trieste in quanto città dal caffè e questo con la collaborazione del nostro Sindaco, della Regione e della Provincia sperando che questo sforzo vada a buon fine.