Relatori conviviali

Innanzitutto grazie dell'opportunità offertami di raccontare i primi risultati di questa operazione di integrazione di Acegas APS nel Gruppo Hera.
Il tratto distintivo di questa prima fase è l'utilizzazione delle leve per la creazione del valore perché in realtà l'operazione di integrazione è fortemente proiettata al futuro, fortemente proiettata a estrarre valore dalle operazioni legate all'erogazione dei servizi essenziali dei quali la nostra società si occupa, sviluppando un modello di impresa che continua ad essere caratterizzato da una forte connotazione di attaccamento, appunto, al territorio.

Perché è dal territorio che la nostra società trae il suo sostentamento e la sua linfa vitale portando un contributo di innovazione e poi portando le capacità finanziarie e la forza economica che il Gruppo Hera può esprimere sul territorio in termini di investimento ma anche in termini di sviluppo di indotto.

Il progetto di fusione di Acegas APS in Hera è un tema che di questi tempi è di grande attualità: la razionalizzazione delle partecipazioni societarie.
Le ex municipalizzate avevano filiato in questi anni tantissime società che non sempre hanno dimostrato di realizzare gli obiettivi per i quali erano nate. Ma adesso l'obiettivo che abbiamo noi è quello di razionalizzare l'insieme di società per mantenere solo quelle che sono funzionali alla realizzazione della mission aziendale: l'approccio che stiamo adottando attiene alla riorganizzazione della struttura, le prospettive industriali, gli investimenti, la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Nella Carta di Identità di Acegas APS, prima della fusione, all'interno del Gruppo Hera c'era una società che aveva ricavi per 626 mln di €uro, un margine operativo lordo di 129 mln, un utile netto di 26 mln e un totale di 1876 dipendenti.
I business gestiti erano, e lo sono attualmente, integrati nel Gruppo Hera, quello idrico, ambiente, energia elettrica e gas oltre ad altri servizi ancillari in alcuni casi ereditati dal passato quali servizi di global service, laboratori di analisi, illuminazione pubblica, gestione degli impianti semaforici, interventi non distruttivi nelle condotte e servizi funerari e cimiteriali.

Dal 1° gennaio 2013 Acegas APS è entrata a far parte del Gruppo Hera, Gruppo nato nel 2002 dalla fusione di 11 Società in ambito Emilia Romagna, che storicamente vivevano una vita assolutamente indipen- dente. C'è da sottolineare che tale aggregazione è stata creata a seguito di una forte volontà politica. Nel 2003 il 44,5% del capitale è stato collocato in Borsa e questo ha permesso di attivare immediatamente una leva finanziaria enorme che ha liberato una quantità di risorse importanti che sono diventate in parte patrimonio dei Comuni soci e in parte sono state utilizzate per lanciare un piano di investimenti molto importante, di cui poi vedremo lo sviluppo, che ha permesso una implementazione tecnologica delle reti e degli impianti del territorio servito, che ha conferito a quel territorio un ruolo di leader a livello nazionale in termini di qualità e di efficienza dei servizi.

Negli anni successivi c'è stata una progressiva espansione: sono entrate Agea Ferrara, poi la grossa operazione fatta nel 2005 di Meta Modena, l'altra Società quotata del territorio emiliano entrata nel Gruppo Hera; un paio d'anni dopo è entrata Sat Sassuolo, società del comparto delle ceramiche, la Geat di Riccione e Marche Multiservizi. L'ultimo arrivo è stata Acegas APS appunto il 1° gennaio 2013.

Quindi in questi anni la crescita è arrivata sostanzialmente con un’operazione progressiva di acquisizioni e integrazioni però sempre connotate da una forte volontà, da parte dei soci territoriali, di entrare. Non sono mai state fatte operazioni di acquisto ostili e questa è la chiave di successo che sino ad ora si è dimostrata di grande valore nel panorama nazionale, che ha consentito di superare l'approccio delle municipalizzate, per passare ad un approccio di tipo industriale.

Questa è l'evoluzione dei principali indicatori economici del Gruppo dalla sua nascita.
Partiamo dal 2002 con un margine operativo lordo di 192 mln di €uro che è cresciuto nel 2012 a 662 mln e questo per effetto delle progressive integrazioni, ma una quota sostanzialmente paritaria è ascrivibile alle efficienze interne e razionalizzazioni.
Questo ha comportato per i soci, e poi vedremo cosa per i cittadini fruitori dei servizi, che dal 2002 il dividendo per azione è cresciuto da 3,5 €uro/cent a 9 e adesso negli ultimi 3 anni si sta stabilizzando intorno ai 9 €uro/cent per azione. Questo vuol dire che gli Enti locali, che sono proprietari in ragione di circa il 60% della compagine, poi vedremo la composizione azionaria, trovano all'interno di questa operazione di razionalizzazione risorse che permettono di controbilanciare la graduale riduzione dei trasferimenti pubblici.
Un dato assolutamente rilevante è cosa ha significato in termini di effetto sul territorio.
Dal 2002 al 2007, che è stato l'anno culmine degli investimenti, dopo vi dirò cosa è stato fatto significativamente, siamo partiti da un ritmo di 177 mln di €uro all'anno di investimenti nel territorio all'acme di 464 mln in un anno di investimenti operativi, poi un progressivo assestamento, anche se nel piano industriale è previsto che si torni a crescere.
Nei primi anni del Gruppo abbiamo fatto investimenti che hanno permesso, per esempio, di rinnovare totalmente il parco dell'impiantistica nel settore dell'ambiante; abbiamo infatti rinnovato integralmente i termovalorizzatori presenti nel territorio, rifacendoli integralmente tutti e introducendo dei meccanismi di abbattimento delle emissioni in atmosfera per effetto delle quali oggi il Gruppo Hera vanta una disponibilità di impiantistica che permette emissioni in misura del 10% rispetto all'ammissibile della normativa che, se ammette 100, noi ammettiamo 10, per cui l'impatto ambientale non esiste più. Ovviamente questo ha determinato investimenti ponderosi che non hanno riguardato solo l'ambiente: nel settore del gas abbiamo investito 465 mln di €uro nei dieci anni, nell'energia elettrica 283 mln, tutti investimenti operativi in impianti.
L'idrico è quello che ha richiesto il maggior volume di investimenti, quasi un miliardo di €uro in dieci anni (cito ad esempio l'integrale rifacimento della rete acquedottistica del territorio molto ampio della provincia di Modena dove tutta la rete è interconnessa quindi telecomandata e telecontrollata).
Alcuni indicatori del Gruppo Hera: nel settore del gas 16.000 km di rete gestiti, nel 99% dei casi di chiamata per pronto intervento per la rete gas, noi interveniamo in 60 minuti con una squadra operativa, il che sta a significare un radicamento territoriale fortissimo.

Quindi non è corretto dire che entrare in un grande Gruppo come Hera vuol dire allontanarsi dal territorio, tanto più che nessuna delle singole aziende, via via integrate, aveva performance di questo tipo.
La dotazione di mezzi e attrezzature, e soprattutto sistemi e piattaforme informatiche che permettono l'avviso in tempo reale in caso di guasto, permettono di migliorare moltissimo le performances. Nel settore dell'ambiente abbiamo una performance che prevede che sostanzialmente solo il 21% dei rifiuti che noi raccogliamo vengano smaltiti in discarica mentre gli altri vengono recuperati in varie forme dal recupero, per esempio, in termini di raccolta differenziata dove Hera, nel territorio di riferimento, serve circa 2 mln di abitanti, con una percentuale del 50 % (mentre Trieste raggiunge a malapena il 30%).

Sul recupero di materia il Gruppo è diventato leader nazionale perché ha spostato sostanzialmente la sua politica da politica verso lo smaltimento a politica verso il recupero, allineandosi alle direttive europee che prevedono il recupero come primo elemento.
Ovviamente il parco impiantistico è molto evoluto.

Nel settore dell'energia elettrica, nel 2002, avevamo 1400 km di rete che sono diventati 11.000 nel 2012 dopo le varie aggregazioni.
Siamo impegnati in partnership con Enel su progetti proiettati abbondantemente verso il futuro: tali sono le smart city e la mobilità elettrica. Tra poco Trieste vedrà crescere il progetto per la creazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche, progetto chiaramente orientato al futuro perché il parco elettrico arriverà certo in futuro ma, se qualcuno non inizia, la mobilità elettrica non arriverà mai Nell'idrico abbiamo perdite del 27% su una rete di 33.000 km. A tale risultato arriveremo anche a Trieste dove tale dato è nettamente peggiore

A livello nazionale siamo la seconda utility come ricavi ma come solidità finanziaria siamo i migliori.

 

Quali sono stati i razionali di fusione nell'operazione Acegas APS – HERA.

Innanzitutto una forte volontà locale, come negli altri casi, che ha favorito l'operazione. Per gli azionisti pubblici:

  • L'operazione ha rappresentato il mantenimento del controllo; infatti c'è un patto di sindacato che blocca al 51% le azioni in mano al pubblico.
  • La possibilità poi di accrescere le ricadute economiche sul territorio di riferimento.
  • La certezza sul valore della partecipazione in una delle 30 più importanti società italiane per 
capitalizzazione.
  • Forte up-side potenziale.
  • Beneficio sulla liquidità del titolo.
  • Operazione di “sistema” con apertura del capitale a investitori istituzionali. 
Da un punto di vista industriale:
  • Consolidamento della leadership su Ambiente e Servizi.
  • Vantaggi strategici anche nella prospettiva di partecipazione a gara.
  • Creazione di un assetto industriale di leadership con una nuova posizione strategica per future 
aggregazioni nel nord est.
  • Aumento della dimensione, con beneficio per l'accesso ai mercati del debito e del capitale.
  • Ampliamento del presidio territoriale e sinergie industriali. 
Nuovo assetto azionario di Hera: 59,8% soci pubblici riuniti in un patto di sindacato nel quale sono entrati i comuni di Trieste e Padova che hanno il 10,7% di questo patto, poi c'è un patto di minoranza, il flottante che è il 26,2% e sono entrati che gli azionisti ex Acegas APS, che non hanno fatto recesso, e che hanno deciso di diventare soci di Hera.

 

Che cosa ha portato Acegas APS nel Gruppo.

Ovviamente un matrimonio è figlio di un fidanzamento nel quale ognuno ha portato in dote qualche cosa. Acegas APS ha portato un business assolutamente complementare e sovrapponibile al core business del Gruppo, infatti l'integrazione è avvenuta in pochi mesi per l'assoluta identità di business e modalità di approccio.

Ha portato un'opportunità di crescita, ha portato una importante opportunità di uscire dal territorio dell'Emilia Romagna, ha portato una dote di competenze e professionalità di tutto rilievo che sono quelle che stanno permettendo al Gruppo Hera di crescere con una ulteriore accelerazione, ha portato una dimensione di impresa assolutamente importante che crea indotto.

Quali sono le principali linee di sviluppo strategico:

  • Proseguire lo sviluppo nel settore Energia.
  • Consolidare la leadership a livello nazionale nel settore Ambiente.
  • Evolvere e migliorare l'efficienza del servizio Idrico.
  • Consolidare i Business Regolati Territoriali e creare le condizioni di successo per le prossime gare.
  • Far leva su innovazione ed efficienza per una evoluzione dell'assetto operativo e una crescita di 
valore.
  • Rafforzare l'orientamento alla Sostenibilità favorendo un utilizzo equilibrato delle risorse del 
territorio.


Quali sono le aspettative che il mercato si attende da questa operazione: sono aspettative di creare sinergie il che, sostanzialmente, vuol dire liberare risorse perché i risparmi dei costi operativi diventano risorse per investimenti che, a regime assommano, a 25 mln di €uro. Può sembrare una cifra scritta sulla sabbia, in realtà deriva dall'esperienza di Hera in conseguenza di precedenti operazioni di questo tipo e che sconta, nel primo anno, 7 mln di efficienze già raggiunte; non a caso quest'anno abbiamo investito già 7 mln in più nel territorio.
Il primo anno di integrazione tra Hera e Acegas APS ha già cominciato a dare risultati importanti: cresce di ca 10 mln di €uro il margine operativo e crescono di 10 mln gli investimenti fatti sul territorio, fatti per il 90% con imprese del territorio con beneficio per l'indotto locale.
Dal punto di vista organizzativo c'è una nuova articolazione che rafforza l'integrazione tra Padova e Trieste che, in questi anni, non è stata particolarmente fluida; la stiamo forzando per portare a casa efficienza, miglioramento del servizio al cliente, sviluppo, semplificazione della struttura societaria.

Innovazione 


Abbiamo avviato dei progetti di evoluzione del telecontrollo nella gestione delle reti perché ciò vuol dire miglioramento della qualità del servizio. Stiamo rivisitando integralmente i modelli di raccolta dei rifiuti su Padova e Trieste orientandoli verso il recupero piuttosto che lo smaltimento.
Abbiamo anche importato una serie di specifiche modalità di gestione anche del management, per incentivarlo alla produzione di risultati, che sono meccanismi premianti legati a progetti oggettivi, specifici, misurabili e certificabili. 


La razionalizzazione societaria 


Stiamo razionalizzando le partecipazioni per mantenere solo quelle che sono necessarie a gestire le attività core, togliendo quelle che sono ridondanti, al fine di avere una catena di comando molto corta che permetta di sviluppare, anche in questo caso, valore. 
Gli asset e le competenze del Gruppo. 
In filiera energia abbiamo competenze importanti che ci permettono di avere finora una capacità di acquisizione della materia prima sul mercato energetico che non ha prodotto indebitamenti ma ha prodotto un ribaltamento sul cliente finale di condizioni molto competitive.
Nel settore dell'ambiente siamo il primo operatore mentre, nel settore delle reti, abbiamo un assetto organizzativo che, per dimensioni di questo genere, non ha altri esempi. 
Il posizionamento del Gruppo, in prospettiva, cresce in maniera importante: noi ogni anno elaboriamo un piano industriale che è quattro anni avanti e che ogni anno aggiorniamo per avere una visibilità appunto di quattro anni e che è esecutivo, per cui, se qualcosa facciamo, lo facciamo perché proiettato  al futuro. Per ogni filiera abbiamo una prospettiva che indichi da dove partiamo e dove vogliamo arrivare. Ovviamente il management dell'azienda è fortemente coinvolto sia in termini di meccanismi premianti ma, soprattutto, in termini di responsabilizzazione rispetto ai risultati.

Il piano degli investimenti.

Anche qui parliamo di futuro: nel 2013 abbiamo una previsione di chiusura di bilancio con 333 milioni di €uro di investimenti; cresceremo ancora sino al 2015 arrivando di nuovo intorno al mezzo miliardo di investimenti all'anno per poi settarci intorno ai 400 mln di €uro all'anno con una distribuzione per area importante, infatti 300 mln saranno pertinenti all'area Acegas APS.

Chiudo con il tema della sostenibilità che è un tema che ci sta particolarmente a cuore.
L'orizzonte di impresa identifica il Gruppo Hera come organismo complesso che interagisce a 360 gradi con l'ambiente e la società, su cui ricadono i benefici delle attività svolte.
L'attenzione, rivolta non solo al perseguimento dei risultati economici, ma verso le molteplici componenti della società e il costante impegno per la tutela dell'ambiente naturale, costituiscono il pilastro fondamentale per l'evoluzione futura e la sostenibilità del business di Acegas APE e Hera.