Relatori conviviali

Come ci ha spiegato il prof. Sbaizero, l’effetto Raman non è una novità, lo è semmai la sua applicazione in tutte le svariate forme che le nuove tecnologie mettono oggi a disposizione dei ricercatori. Proprio sfruttando queste tecnologie, si è aperto uno scenario operativo che è stato giustamente definito nel titolo della relazione come indagini di nuova generazione.

L'effetto Raman prende il nome del suo scopritore, uno scienziato indiano premio Nobel, che nel 1930 rilevò come bombardando con raggio laser materiali non metallici si ottenevano segnali in riflessione con un variegato spettro di risposta composto da una moltitudine di picchi. Tale spettro era variabile in funzione del tipo di materiale, del suo stato nonché del regime tensionale cui era sottoposto. E' così possibile, per un dato materiale, osservare per confronto nel tempo lo stato di usura. Ciò ha avuto applicazioni, ad esempio, in medici nel rilevare l'entità nell'usura delle cartilagini nelle articolazioni, stabilendo un confronto tra una articolazione sana ed una malata potendo distinguere, in quest'ultima, il procedere del suo degrado.

L'effetto Raman sta dimostrando, proprio nel campo della medicina, molte interessanti possibilità di impiego. Nel campo delle protesi, in particolare quella dell'anca, l'analisi Raman consente di accertare nel tempo lo stato della stessa sul soggetto già operato, verificando se l'usura sia naturale o se derivi da un non corretto posizionamento. Si può perciò stabilire se necessario intervenire per un ricollocamento della protesi o rimandare l'intervento, monitorando comunque la situazione. Tali indagini, come ovvio, hanno anche un'utile valenza nel campo degli accertamenti di medicina legale.
L'effetto Raman fonda quindi la sua applicabilità in campo medico proprio sul vantaggio di operare in maniera niente affatto invasiva ed assolutamente innocua per il paziente. Ultimo in ordine di tempo, in tale ottica, lo studio in corso che intende sfruttare l'effetto Raman per l'analisi del tessuto cardiaco.

Ma vi sono anche altri campi applicativi di indagine sfruttando l'effetto di risposta al laser, come nel controllo di qualità non distruttivo della produzione. Esempi di recente utilizzo si sono avuti nel controllo delle candele per motori endotermici a scoppio, ove lo spettro di risposta serve a verificare la corretta esecuzione dell'accoppiamento punta-collare isolante, oppure nella produzione di palette per turbine in materiale ceramico, per verifica della loro perfetta integrità.