Martedì, 16 Luglio 2019
Relatori conviviali

L’attività svolta dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin nei suoi primi 25 anni di vita e le iniziative ad essa legate, come il Festival del buon giornalismo ed il Premio Luchetta, sono state al centro degli interventi di Cristiano Degano e Giovanni Marzini nella conviviale estiva.

È toccato all’amico Cristiano, tra i fondatori della onlus triestina e per anni presidente della stessa, ricordare come è nata e soprattutto come ha potuto vedere la luce la Fondazione intitolata ai colleghi della RAI uccisi a Mostar e Mogadiscio nel 1994. Grazie alla determinazione di amici e colleghi, grazie ai contributi della Regione Friuli Venezia Giulia e della RAI, solo quattro anni dopo la morte degli inviati vedeva la luce il primo centro d’accoglienza per i bambini vittime della guerra in via Valussi.

E dopo dieci anni di intensa attività – come ha poi ricordato Giovanni Marzini, per anni responsabile dell’informazione regionale della sede RAI di Trieste – ecco la nascita del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta e del successivo Link, il Festival del buon giornalismo, uno dei principali eventi culturali della città, che a primavera ospita a Trieste firme e volti prestigiosi dell’informazione, non solo italiana. Appuntamenti, quelli legati al Premio Luchetta, nati per tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sull’attività della Fondazione, che continua ad operare solo grazie alla solidarietà e alle donazioni di privati cittadini.

Da 17 anni in onda sulla prima rete nazionale della RAI e da quest’anno rinnovatasi con un nuovo format, la trasmissione “I nostri angeli”, della quale sono stati proiettati alcuni minuti, rappresenta poi il momento di massima visibilità del Premio. Con la nuova formula, anche per la città di Trieste, palcoscenico ideale del programma – come hanno sottolineato in chiusura Degano e Marzini – per gli anni a venire.