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Il Rotary Club Trieste Nord ha posto fra i suoi programmi di “service” la donazione alla città di Trieste delle opere necessarie a realizzare il restauro e la valorizzazione, ai fini culturali e turistici, dell’idrometro al Ponte Rosso.

Il Dipartimento di Scienze della Terra (sezione Oceanografia e Meteorologia) dell’Università di Trieste nell’illustrare la storia dei mareografi di Trieste, cita: “Esiste ancora, nell’angolo fra la banchina settentrionale del Canal Grande ed il ponte attraversato dalla odierna via Roma, un idrometro, scolpito nella pietra e graduato in piedi e pollici parigini, che potrebbe risalire al 1785. Lo zero di tale idrometro, non più visibile, è noto come “Zero Ponte Rosso”: rappresenta all’ incirca il livello delle basse maree di due secoli fa. E’ probabile che l’idrometro del Ponte Rosso servisse per osservazioni saltuarie del livello del mare, utili per il transito delle imbarcazioni nel canale.” (dal sito www2.units.it/-dst/OM/OM_ mar.html).

Una pubblicazione scientifica di alcuni anni fa, sulla rivista “Tecnica Italiana”, sul tema della determinazione delle quote, scrive che a Trieste esistono un numero cospicuo di “zeri fondamentali” (tra cui i più rilevanti sono Molo Sartorio e Porto Lido). Il più antico, anche se in disuso da tempo, è proprio quello del Ponte Rosso. E si rileva che la rete altimetrica cittadina è basata ancora tutta sullo zero dell’Istituto Geografico Militare di Vienna (Z.I.G.M.V.), per cui è giocoforza prendere per base questo riferimento, salvo determinare le costanti per il passaggio ai vari sistemi di riferimento.

Lo stesso articolo, oltre a definire le differenze fra le quote dei capisaldi principali a Trieste, illustra le caratteri-stiche dell’idrometro al Ponte Rosso. Esso è graduato in piedi parigini (1 piede parigino, di 12 pollici, misura 34,484 cm) a partire dalla tacca nel punto più alto della scala graduata che è attualmente non osservabile in quanto coperta da cemento; vi è inoltre una spaccature fra le tacche I.3 ed I.6. Tenuto conto di queste incertezze, lo zero è comunque valutato a profondità di 1090,3 mm dal punto più alto, ovvero circa ove è indicato in figura allegata alle pagine successive.

Per valorizzare questo elemento di particolare importanza scientifico – tecnica, il Rotary Club Trieste Nord, con l’appoggio dei Club Trieste, Monfalcone-Grado e Muggia e con il sostegno finanziario del Distretto 2060, ha provveduto al restauro dell’idrometro con la pulizia delle superfici ancora presenti e con la marcatura delle tacche di misura.

Inoltre si è posta una targa illustrativa in bronzo, a forma di leggio, leggibile dai passanti, a livello della passeggiata sul ponte di via Roma, collocata su una colonnina di pietra artificiale in prossimità della statua di James Joyce. La tabella comprende la localizzazione dell’idrometro, un suo disegno schematico ed una breve descrizione in italiano, inglese e tedesco.

Ed è così che nella mattinata di martedì 29, giorno dei festeggiamenti del 40° anniversario della fondazione del Club, si è potuto materialmente consegnare il service alla città. In assenza del Sindaco e dell’Assessore, rappresentato dal nostro socio Nino Trovato, è avvenuta la simpatica cerimonia. Ad intervenire Fausto Benussi, anche da parte di Marino, Cristina Benussi ed i Past President coinvolti nel progetto. Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato a questo successo.